La storia del Vignate è molto simile a quella del Parma: la società sportiva della cittadina che si trova alle porte d Milano, vanta una prima quadra iscritta al campionato di Promozione e tutto il settore giovanile, che va dai pulcini alla Juniores. Dallo scorso mese di dicembre il centro sportivo presso il quale la prima squadra si allenava ha chiuso i cancelli, poiché la dirigenza non paga gli oneri previsti dalla convenzione con il comune dal 2012 per un debito totale da 66mila euro. Dal prossimo 15 aprile, inoltre, l’amministrazione comunale intende far decadere l’attuale accordo per lanciare un nuovo bando che possa trovare un’altra società disposta ad usufruire dell’impianto.
“Noi siamo come il Parma. Solidarietà ai giocatori della squadra emiliana – dice l’allenatore Riccardo Mirengo – , ma la nostra situazione è identica alla loro. Prima si è dimesso tutto il Consiglio Direttivo, poi la chiusura del centro, ma le proteste dei genitori dei ragazzi del settore giovanile, che avevano pagato un’iscrizione a inizio anno, hanno spinto il Comune a riaprire per terminare l’anno ma Juniores e la Prima Squadra sono rimaste fuori”.
Così, per portare a termine il campionato, la squadra che milita nel campionato di Promozione, Girone E, deve basarsi sulle collette che fanno gli stessi giocatori di settimana in settimana, per poter far fronte alle gare casalinghe e in trasferta.
“Non avevamo più niente. La Juniores si è ritirata dal campionato, mentre noi della Prima Squadra abbiamo cercato il modo di sopravvivere. Da gennaio a metà febbraio ci siamo allenati nei campetti affittati a nostre spese, mentre a volte abbiamo approfittato di società amiche, la Scarioni e il Cavenago, che ci hanno ospitato gratis sui loro campi. Ora ci alleniamo insieme agli Allievi del Vignate, usando metà campo a squadra, mentre le gare casalinghe le giochiamo nel campo sintetico del nostro centro sportivo, che il Comune ci lascia utilizzare”.
Dopo le dimissioni del presidente, Antonino Calabrò, avvenute circa un mese e mezzo fa, l’idea di utilizzare le divise del Parma, che Mirengo e il suo vice conservavano gelosamente dai tempi in cui allenavano una scuola calcio affiliata al Parma:
“Io e il mio vice tanti anni fa allenavamo in una società affiliata con il Parma e ci era rimasta una muta di vecchie maglie. Abbiamo pensato di usarle perché ci sentivamo esattamente come i giocatori del Parma”.
La federazione ha chiesto ai giocatori di tenere duro e portare a termine il campionato, offrendo anche un contributo per l’affitto del campo d’allenamento, ma di casi come quello del Vignate, nel calcio dilettantistico, ve ne sono tanti altri. Piccoli casi Parma che fanno male al calcio e allo sport in generale.
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